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Come illuminare gli ambienti di casa per influenzare il nostro umore.

19  NOVEMBRE 2020

Ora siamo a casa in maniera forzata e il mio obiettivo è sempre quello di farci stare bene, o almeno meglio, con la casa stessa, grazie ad essa e alle cure che gli dedichiamo. 
Oggi voglio raccontarvi di come illuminare gli ambienti domestici perché questo aspetto influenza il nostro umore senza che noi ce ne accorgiamo. Magari non ci crederete ma davvero una cattiva illuminazione della stanza può farci sentire a disagio oltre a non permetterci di viverla secondo le attività prestabilite.
Sicuro è capitato a tutti di entrare in un ambiente e sentirci a disagio, magari schiacciati, magari nauseati, disorientati, senza un motivo evidente. Così al contrario di entrare in una stanza, o negozio o ufficio che sia, e sentirci a nostro agio, accolti da un senso di tranquillità. Il motivo è senz’altro la luce all’ interno della stanza. 
Quindi ora che stiamo molto a casa cerchiamo di notare questo aspetto, facciamo caso all’illuminazione di ogni ambiente così da poterla migliorare. 
Le 2 regole principali: 1-mai scegliere una sola fonte di illuminazione, ma lavorare su diversi piani di luce per creare ambienti luminosi diversi in base alle attività che stiamo svolgendo e al nostro umore.
2-mantenere sempre la temperatura luminosa tra i 3000K e 4000K per evitare scenari troppo freddi o troppo caldi che andranno anche a modificare la nostra percezione dei colori circostanti.
Luce d’ambiente: la luce di base della stanza che la illumina in maniera generica. Questa può chiaramente provenire da più fonti se la stanza è molto grande come un openspace. 
Luce funzionale: luce diretta verso il punto in cui svogliamo mansioni.
Luce decorativa: luce utilizzata per evidenziare l’architettura della casa, o elementi decorativi.
Così partiamo dall’ingresso con una luce accogliente e leggera da 3000K proveniente da soffitto oppure da punti decorativi come applique, piantane e lampade da tavolo, nel caso in cui ci siano quadri, specchi consolle o pareti da illuminare. 
Per gli altri spazi di passaggio come corridoio e scalinata la luce d’ambiente dovrà essere spalmata per la lunghezza del percorso con strip led o spot che possono diventare decorativi per delineare le forme del percorso stesso.
Per la cucina la luce di base può essere da 4000K ed illuminare per bene evitando zone d’ombra; a questa aggiungiamo punti luce necessari per lavorare come strip led sotto i pensili e faretti orientati sul piano di lavoro.
La zona da pranzo, poi, merita la centralità con una bella luce intensa che illumina il tavolo; d’ambiente funzionale e decorativa al tempo stesso.
Il living fa il pieno di attività durante la giornata quindi ha bisogno di più luci possibili. Una luce generale può illuminare diverse zone, luci funzionali dirette per esempio alla lettura, e luci decorative per sottolineare elementi come cartongessi, pareti attrezzate e decorazioni.
La camera da letto invece è la stanza del riposo quindi la luce d’ambiente da 3000K deve essere davvero leggera o direttamente sostituita con punti luce funzionali a capo letto come le abat-jour. Qui non ci dobbiamo dimenticare l’illuminazione per l’interno dell’armadio che spesso rimane una zona d’ombra scomoda da utilizzare.
Il bagno richiede una luce generale intensa da 4000K che non crei punti d’ombra con un’illuminazione funzionale per specchio e lavandino. Qui stiamo attenti ad illuminare il viso e non lo specchio!
Oltre tutto ciò, quando e dove possibile diamo sempre la sempre la luce naturale che più di tutte ci aiuterà a mantenere alto l’umore, quindi tende tesanti solo nelle camere da letto di chi soffre d’insonnia!
Per ogni casa poi esiste un perfetto piano di illuminazione che il progettista di interni, come me, delinea ad hoc!

testo by Mariangela Varalli
ph:1 – foto dal sito hoizedop.nl; 2, 6 – progetto di Prosvirin Design; 3 –  foto di @norwegianfairytale; 4 – lampada Lift by Simes; 5 – progetto di Mariane Baptista & Marilda Baptista Architetti; 7 – progetto di Paula Muller Architetto; 9 – camera da letto di Borgo Egnazia; 10 –  progetto si Natalie Ruden per Tetto Stroy; 11 – progetto AP I white sand da Behance; 12 – progetto di Yan Oliveira & Igor Oliveira Architetti.